Nell'attuale territorio della provincia di Siviglia si
contavano circa 200 distillerie; ciò dimostra che la cultura dei
distillati e liquori è particolarmente diffusa. In Sierra Norte ne
esistevano 65: ancora oggi infatti nei bar dell'area montana di
Siviglia si usa chiedere "un Cazalla", al posto di un
distillato d'anice. Ora purtroppo, in tutta l'Andalusia ne sono
rimasti attivi solo 6.
A Carmona, ridente cittadina che conta i primi
insediamenti sin dal 3000 a.C., e che nei secoli ha conosciuto i
fasti di civiltà quali i cartaginesi, i romani e gli Arabi, sorge la
Distilleria "Anis Los Hermanos", che è stata rilevata
dall'attuale proprietà nel 2001, ma vide la luce nel 1880, grazie ad
un emigrante basco fuggito dalle Guerre Carliste.
Il grande vantaggio di tale distilleria è quello di
sfruttare la presenza di una sorgente di acque termali, usata sin dal
periodo Romano, per favorire la produzine artigianale dei liquori.
Viene usato un metodo assolutamente classico, che
consiste nell'inserimento di semi e non di bustine aromatiche, a
testimonianza della ricerca della qualità, indue alambicchi di rame,
collegati all'acqua termale romana, dove avviene la condensazione del
distillato.
I primi 9 litri, essendo pieni di metanolo, vengono
buttati in una botte di rovere barricata, mentre la parte intermedia
viene imbottigliata e l'ultima viene poi mescolata alla botte madre.
Anche qui, come durante le visite alle altre Cantine che
fanno parte dell'Associazione di Vini e Liquori di Siviglia, si
percepisce nitidamente l'importanza delle visite turistiche, utili a
scoprire i favolosi distillati (una vera leccornia il "pacharàn",
quello al caffè e il distillato alla cannella!) e a comprendere le
moltepicità di culture che si sono avvicendate nei secoli nella zona
di Carmona, cittadina che per la sua posizione strategico-militare,
è piena di fortificazioni, porte storiche, palazzi e persino la
favolosa necropoli Romana, con più di 250 sepolcri, mantenutisi in
eccellente stato di conservazione.